Il bio, la ricerca e l’antipatia

Abbiamo segnalato varie volte che sussistono problemi nella ricerca e nel suo sistema di divulgazione scientifica attraverso riviste peer review. Non avevamo comunque in mente quanto segue.

Uno studio di un gruppo di ricerca statunitense, pubblicato sul Journal of Social Science Psychological and Personality, ha scoperto che gli alimenti biologici inducono comportamenti antipatici. Per determinarlo il gruppo di ricerca ha suddiviso 60 persone in tre gruppi: a uno di questi sono state mostrate immagini di alimenti quali mele e spinaci etichettati come biologici, a un altro sono state offerte immagini di cibi consolatori come i biscotti e al terzo gruppo sono state mostrate rappresentazioni di alimenti non-bio e non-“comfort” come riso, senape e farina d’avena. Agli stessi gruppi è stato poi chiesto di offrirsi volontari per dei beaux gestes.

Con sommo sdegno, il gruppo che guardava immagini di cibi bio ha mostrato la maggior riluttanza ad atteggiamenti benevoli e altruistici. La colpa sarebbe dell’edonismo e dell’egocentrismo che il biologico porterebbe con sé, rappresentando una sorta di licenza morale per l’appagamento che la riconciliazione con la qualità e la tutela dell’ambiente recherebbe.

Ma se il solo veder le foto del bio peggiora il carattere, pensate un po’ mangiarlo, brutti imbecilli che siete?!

L’abstract della pubblicazione.

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