OGM vaganti nello Stato di stallo

Le elezioni hanno consegnato al Paese una situazione di paralisi istituzionale che ad oggi impedisce di vedere approdi chiari e utili. E’ lo Stato di stallo.

Lo stallo in aeronautica è la perdita di portanza del velivolo che lo induce a perdere quota o a precipitare. In informatica è il deadlock, in cui i processi si bloccano a vicenda. Lo stallo a scacchi è l’impossibilità di dare un esito alla partita: nessuno sconfitto e nessun vincitore. Il mero gusto di averci provato, finendo per reiterare più volte le stesse mosse sterili.

Molte impellenze sono state invocate in questi giorni a motivare l’uscita dallo Stato di stallo. Noi ci limitiamo a farne presente una che riteniamo paradigmatica nell’equità dei rapporti economici, nell’attenzione alle valenze del territorio, nella tutela ambientale, nell’attenzione alla qualità alimentare: la vicenda OGM.

La Clausola di Salvaguardia è stata invocata in questi ultimi mesi quale misura di governo del problema. Richiede un Governo nel pieno delle sue funzioni affinché l’atto che la istruisce sia credibile e difeso in sede comunitaria. Al contempo, la vicenda OGM può essere la cifra distintiva di una fase veramente nuova per i processi di sviluppo del nostro Paese.

Invitiamo chi ha vinto nei numeri e chi ha vinto nel consenso a rendersi disponibile per lavorare insieme. Serve misurarsi sugli orizzonti di sviluppo e sulle urgenze. Il rischio che questa primavera qualche bontempone semini OGM appartiene a queste ultime.

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