Premio per Tesi di Laurea su A.B.

Deficit di risorse e riduzione dei finanziamenti pubblici, senilizzazione del personale docente e di ricerca in mancanza di concorsi che permettano il ricambio, limiti del progetto 3+2 e dell’allineamento dell’università italiana al quadro europeo, livelli occupazionali post-laurea ristretti e spesso sottoqualificati, scarto del numero di laureati italiani rispetto alla media europea (20% tra 25 e 34 anni rispetto al 37% UE), logiche di ricerca scientifica ancorate alla brevettabilità dei risultati, difformità di criteri di valutazione della qualità del lavoro di ricerca, baronie, contrazione del diritto allo studio e conseguente selezione su base censuaria della formazione universitaria.

Il cahier de doléances potrebbe allungarsi ancora per le tante, troppe criticità che investono la sfera accademica, non tutti e non solo effetti dell’ideologica e sempre più anacronistica riforma Gelmini. Le fibrillazioni della ricerca agricola all’interno degli istituti vigilati dal MiPAAF e la più che discutibile nomina del nuovo Direttore Generale del Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura (CRA), ne sono testimonianza.

Noi sosteniamo la ricerca partecipata e on farm, la scienza come promozione di saperi e conquiste liberi e disponibili, il coinvolgimento diretto e continuo degli agricoltori, l’innovazione informale, eppure non vogliamo prescindere da chi fa indagine scientifica per professione e dai luoghi dove questa evolve e viene insegnata. Al biologico serve una ricerca dedicata, capace di traguardare tecniche e processi che aiutino i produttori del settore a fare economia e a generare benefici per la collettività. Questa ricerca deve quindi prodursi dentro un processo di avanzamento culturale, sociale e scientifico complessivo e in un Paese che non può paralizzarsi nelle difficoltà.

In questo quadro, la FIRAB pubblica oggi il Bando per il Premio destinato alle migliori Tesi di Laurea in Agricoltura Biologica e Biodinamica volto a beneficare studi e ricerche a vantaggio del settore mettendo a disposizione una ricompensa in denaro e risorse a copertura di costi che aiutino il neolaureato ad avvicinare il mondo produttivo e del lavoro. Lungi dall’idea che rappresenti un cerotto a suturare le ferite del sistema accademico, il Premio vuole evidenziare la fame di sapere del e per il bio, il bisogno di saldatura tra mondo universitario, aziendale e sociale, la qualità già disponibile tra le nuove generazioni di ricercatori con cui costruire le conoscenze venture.

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