SEMENTE PARTECIPATA: su La Repubblica di oggi la soluzione partecipata evolutiva quale modello per l’agricoltura di domani

Si festeggia oggi la Giornata Mondiale della Biodiversità, tema che è molto caro a Firab, che dedica molte risorse nell’ambito della biodiversità coltivata, come per il progetto Life Ambiente denominato Semente Partecipata. Su La Repubblica di oggi, lunedì 22 maggio 2017, nella pagina dedicata alla Giornata mondiale della Biodiversità, Firab prova a raccontarlo.

 

In un momento storico come quello che stiamo vivendo, in cui gli uomini – purtroppo – stanno facendo molto per avvelenare il pianeta, è più che mai fondamentale che vi siano organismi preposti alla ricerca del connubio tra economia e rispetto dell’ambiente.

 

Lavorare sul frumento per l’agricoltura di domani

La soluzione partecipata evolutiva quale modellolife semente

La conservazione della biodiversità coltivata richiede una costante interazione tra la natura e l’uomo, facendo sì che avvenga la riproduzione, nel tempo e dello spazio, della diversità genetica in coevoluzione con i saperi agricoli. Si può affermare che la biodiversità abbia un rapporto di mutuo beneficio con l’agricoltura biologica, in quanto la nutre ricevendone tutela.

Per approfondimenti leggi su La Repubblica lunedì 22 maggio 2017

22.05 2017_Firab con testata su LA REPUBBLICA

SEMENTE PARTECIPATA

Tra le iniziative più interessanti a cui Firab sta partecipando vi è il progetto Life Ambiente denominato Semente Partecipata, co-fi nanziato dall’Unione Europea, il quale ha la finalità di costituire popolazioni di grano duro a partire da una quarantina di varietà tradizionali e locali di frumento. Tale obiettivo viene perseguito attraverso incroci che puntano non a stravolgere, bensì ad accelerare e stimolare ciò che avverrebbe in modo autonomo in natura. L’obiettivo strategico dell’iniziativa è quello di stimolare la capacità di rispondere positivamente a stress climatici e ambientali, oltre che a esaltare le qualità nutrizionali e salutistiche dei grani e dei prodotti da essi derivati.

Le popolazioni di frumento così ottenute riusciranno ad adattarsi ai singoli ambienti di coltivazione, resistendo nel migliore dei modi alle variazioni climatiche. In questo modo si verrà a creare un sistema produttivo che necessita di minori imput energetici e interventi, permettendo che il rispetto dell’ambiente

vada di pari passo con la produzione alimentare. L’utilizzo di varietà già presenti sul territorio e sempre più adattate a esso consentirà la salvaguardia della biodiversità coltivata, oltre alla diminuzione degli input forniti alla coltura. Tutto ciò comporterà un’ingente riduzione nella produzione di CO2. Il progetto Semente Partecipata, capitanato dall’Università di Firenze, coinvolge tre regioni italiane – Toscana, Marche e Sicilia – per un totale di cinque anni.

LE ALTRE INIZIATIVE

Sempre sul tema della biodiversità coltivata vi sono i progetti Cereali Resilienti in Toscana e GRAni per Filiere Innovative Sostenibili, in Veneto.

Per maggiori informazioni, visita la pagina del progetto: SEMENTE PARTECIPATA

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